Nel nostro mestiere abbiamo Felicemente lavorato con un art director che disegnava stupendi layout ad acquarello, abbiamo affidato i nostri negativi ad uno stampatore che lavora con il grembiule da cucina tirolese ricamato con edelweiss e cuori e abbiamo avuto per maestro un vero gentiluomo che assomiglia ad un grande regista italiano.
Ci siamo assuefatti a banchi ottici di grande formato, sviluppatrici Polaroid e Nikon. Ormai custodiamo tutta la roba in un armadio corazzato.
Adesso siamo lievemente dipendenti delle più sofisticate apparecchiature digitali.
Ci stiamo ancora chiedendo se ci abbia procurato più eccitazione la prima volta della lenta, crescente, magica apparizione di un’immagine in bianco e nero su un foglio di carta immerso in acido oppure l’immediata, lisergica, dematerializzata, perfetta comparsa di un’immagine su uno schermo. A colori. Piatto. Che non ha neanche il tubo catodico.
Matteo Oriani ama disegnare archi di curve sulla neve e preparare cibi appetitosi in cucina.
A Raffaele Origone piace tracciare sicure rotte sul mare con calcolate linee rette e mettere a disposizione il suo equilibrio a chi vuole bene.
La nostra lunga esperienza ci permette di usare l’improvvisazione come metodologia scientifica.
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